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Riparazione e Rafforzamento delle Tamponature

Riparazione e Rafforzamento delle Tamponature

La Sicurezza Sismica delle Tamponature.

Continuiamo sul tema “Terremoto”, ripartendo da dove ci eravamo lasciati. Dopo aver visto nell’ultimo articolo pubblicato gli “Interventi di Riparazione e Adeguamento Sismico degli Edifici in Muratura”, affrontiamo oggi il tema della “Riparazione e Rinforzo delle Tamponature”.

I recenti terremoti hanno confermato che, anche quando la struttura portante dei nostri edifici è correttamente progettata per resistere alle azioni sismiche, le tramezze interne e i tamponamenti esterni in muratura possono subire danneggiamenti, crolli o espulsioni tali da compromettere la sicurezza delle persone e l’agibilità dell’edificio. Il crollo e il danneggiamento di questi ultimi infatti possono causare vittime, ferimenti e ostruire le vie di fuga, contribuendo in maniera significativa alle perdite economiche conseguenti ad un terremoto.

A seguito di un terremoto l’agibilità e la funzionalità dei nostri edifici sono importanti quanto l’incolumità delle persone, dipendendo da queste il numero di sfollati, il disagio della popolazione nonché i costi sociali per l’assistenza e il tempo di ripresa delle attività produttive, oltre all’operatività degli ospedali e degli edifici strategici dai quali coordinare l’emergenza.

Le Tamponature devono quindi essere verificate nei confronti dell’azione sismica al fine di limitarne il danneggiamento e mantenere l’agibilità dell’edificio.

Gli Interventi Antisismici.

Per evitare il ribaltamento delle nostre tramezzature dobbiamo collegarle alla struttura (travi e pilastri). Gli interventi possono essere effettuati con diverse tecnologie ma essenzialmente riconducibili all’uso di materiali fibrorinforzati o di piatti e angolari metallici.

Riportiamo di seguito le principali fasi di lavorazione e alcune immagini esplicative di un intervento di collegamento alle strutture tramite materiali fibrorinforzati:

  • rimozione dell’intonaco esistente lungo le fasce perimetrali di ancoraggio;
  • foratura della tamponatura ed occlusione temporanea del foro;
  • applicazione di un primo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità:
  • messa in opera di rete a maglie quadrate in fibra di vetro;
  • applicazione di un secondo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata dittilità;
  • taglio a misura del “fiocco-connettore”, suo inserimento all’interno del foro e successiva impregnazione con stucco epossidico delle parti terminali da “sfioccare”.

 

 

 

 

 

 

BENE!

Abbiamo visto l’importanza “strategica” di intervenire sulle tramezzature dei nostri edifici. Nei prossimi articoli dedicati al “Terremoto” tratteremo gli interventi da realizzare sugli edifici in cemento armato danneggiati dal sisma. Se volete saperne sempre di più e diventare così dei MINI ESPERTI, Continuate a Seguirci!

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