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Terremoto: Vulnerabilità, Esposizione e Rischio Sismico

Terremoto: Vulnerabilità, Esposizione e Rischio Sismico

La Vulnerabilità, l’Esposizione e il Rischio Sismico

Abbiamo visto nell’ultimo articolo pubblicato “Terremoto: Magnitudo, Sismicità e Pericolosità Sismica” il significato scientifico delle parole “Magnitudo”, “Sismicità” e “Pericolosità Sismica” ; se è vero infatti che ognuno di noi intuitivamente potrebbe anche immaginarne il significato, tuttavia molto spesso vengono usate a sproposito e confuse tra loro. Occorre quindi fare un po di chiarezza.

Vediamo oggi in questo articolo il significato delle parole “Vulnerabilità Sismica”, “Esposizione” e “Rischio Sismico”.

La Vulnerabilità Sismica è la propensione di una struttura a subire un danno di un determinato livello, a fronte di un evento sismico di una data intensità. Quanto più un edificio è vulnerabile ( per tipologia, per progettazione inadeguata, scadente qualità dei materiali e modalità di costruzione, scarsa manutenzione) tanto maggiori saranno le conseguenze.

Una delle cause principali di morte durante un terremoto è il crollo degli edifici. Per ridurre le perdite di vite umane è  necessario quindi rendere sicure le strutture edilizie. Oggi, le norme per le costruzioni in zone sismiche prevedono che gli edifici:

  • non si danneggino per terremoti di bassa intensità
  • non abbiano danni strutturali per terremoti di media intensità
  • non crollino in occasione di terremoti forti, pur potendo subire gravi danni

Quando si verifica un terremoto, il terreno si muove orizzontalmente e/o verticalmente (terremoto ondulatorio e/o sussultorio) sottoponendo l’edificio a spinte, in avanti e indietro, che lo fanno oscillare; se la struttura è “duttile”, cioè capace di subire grandi deformazioni, l’edificio potrà essere gravemente danneggiato senza però crollare. Il danno dipenderà oltre che dalla durata e dall’intensità del terremoto, anche dalla struttura dell’edificio, dalla sua età, dai materiali utilizzati per la sua costruzione, dal tipo di suolo su cui è costruito, dalla vicinanza con altre costruzioni.

Dopo un terremoto, per valutare la vulnerabilità degli edifici è sufficiente rilevare opportunamente i danni provocati associandoli all’intensità della scossa sismica. Prima dell’evento invece la valutazione avviene con metodi di tipo statistico e meccanicistico.

Per Esposizione si intende la possibilità di subire:

  • perdite di Vite Umane
  • danni Economici
  • danni al Patrimonio dei Beni Culturali

La maggiore o minore “Esposizione” dipende ovviamente dalla presenza di “beni esposti” .

E’ molto difficile stimare con precisione le conseguenze di un terremoto in termini di vite umane nei diversi momenti del giorno e dell’anno. Il numero di persone che risiedono in un’abitazione, infatti, varia da regione a regione, dalla città alla campagna e dipende dalle dimensioni del nucleo familiare. Inoltre, durante il giorno, il numero delle persone presenti in un edificio dipende dal suo utilizzo. Ad esempio, negli uffici, la presenza è massima nelle ore centrali del giorno ed è pressoché nulla durante la notte. In un’abitazione di città, invece, la presenza delle persone di sera e di notte è mediamente inferiore rispetto ad un’abitazione di campagna, perché esistono più attività, ludiche e lavorative, che si svolgono in quegli orari e spesso fuori casa. Il riferimento alla tipologia di edifici e ai relativi abitanti, comunque, può fornire una stima globale accettabile per terremoti violenti che interessino vaste aree.

I motivi che causano la perdita di vite umane possono essere di diverso tipo: crollo di edifici, di ponti e altre costruzioni, ma anche incidenti stradali. A questi si aggiungono quelli legati a fenomeni innescati dal terremoto, come frane, liquefazione dei terreni, maremoti, incendi. Da alcune statistiche svolte sui principali terremoti nel mondo è stato rilevato che circa il 25 % dei morti causati da un terremoto sono dovuti a danni non strutturali degli edifici (caduta di tramezzi, vetrate, cornicioni, tegole, ecc.) e a fenomeni indotti dal terremoto.

Altro aspetto rilevante dell’ “Esposizione” è la presenza in Italia di un Patrimonio Culturale inestimabile, costituito dall’ edificato corrente dei nostri Centri Storici, che ancora sfugge ad una quantificazione sistematica di consistenza e qualità.

Il Rischio Sismico, determinato dalla combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e dell’esposizione, è la misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti).

L’Italia ha una pericolosità sismica medio-alta (per frequenza e intensità dei fenomeni), una vulnerabilità molto elevata (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un’esposizione altissima (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo). La nostra Penisola è dunque ad elevato rischio sismico, in termini di vittime, danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a seguito di un terremoto.

BENE! Anche oggi non vorrei stancarvi troppo. Vi aspetto quindi alla prossima pubblicazione dove parlerò della Classificazione Sismica. Vedremo come tutto il nostro Paese è stato suddiviso in 4 zone sulla base dell’intensità e frequenza dei terremoti del passato

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